“La produzione di vestiti negli ultimi 10 anni è stata la fonte del 10% delle emissioni causate dall’uomo. Ad esempio produrre un paio di jeans comporta l’emissione di 34 kg di gas serra, come guidare per 100 km e l’uso di 10 mila litri d’acqua che è quanto beve un adulto in un decennio.”
Dopo aver letto questo da “il corriere”, penso sempre di più a quanto sia importante il vintage e dare nuova vita ai capi d’ abbigliamento anzichè buttarli e produrne continuamente di nuovi, spesso ormai molto economici, ma di scasa qualità.
Ad ottobre sono stata al Next Vintage ed ogni volta scopro qualcosa di nuovo su questo affascinante mondo, ma la cosa che mi entusiasma di più è trovare abbigliamento e pelletteria, seppur “datati”, in ottimo stato, segno del fatto che sono stati utilizzati materiali di qualità e cuciture solide.
A quanto pare, però, la mia attenzione viene sempre catturata da Chanel ed in particolare quest’anno mi sono innamorata di una giacca, così la indosso… e confermo, è amore!
La storia della giacca Chanel inizia più di 60 anni fa, quando Coco Chanel sempre impegnata a liberare le donne da gonne ingombranti e corsetti restrittivi, inizia a disegnare un tailleur elegante, ma abbastanza informale da poter essere indossato sia di mattino, che di pomeriggio e sera. Il tailleur Chanel è pensato per la donna che si muove, la giacca, icona di stile e mai tramontata, è unica e prende spunto dalla giacca tradizionale maschile austriaca: diritta, strutturata, con una chiusura semplice, senza spalline né imbottiture che irrigidiscono le spalle. Il tessuto icona di questa giacca è il tweed, cucito sempre seguendo la trama del tessuto.
Karl Lagerfeld ha detto: “nel mondo della moda ci sono cose che non passano mai di moda: i jeans, la camicia bianca e la giacca Chanel”.
La giacca di cui mi sono innamorata era esposta nel corner di Art House Vintage Bergamo, chiedo informazioni e trovo due donne disponibili e appassionate del proprio lavoro. Fiorella e Dafne oltre a farmi provare la giacca e a dirmi il costo, mi spiegano cosa c’è dietro ad una giacca Chanel: scopro che Mademoiselle Coco, seppur magrissima, concede alle sue clienti di poter ingrassare senza rifare il guardaroba, ed in effetti, rifare un guardaroba di Chanel è un investimento!
Le giacche vengono confezionate con abbastanza tessuto per poter essere aumentate di una taglia, difficilmente non si rimane mai della stessa taglia per tutta la vita, ma la “première”, ovvero la sarta più anziana che presiede ogni atelier, è pronta a sistemare i capi e ad adattarli ai nostri cambiamenti.
Da Art House si possono trovare pezzi unici, portabili in ogni occasione e da custodire per le future generazioni, ma soprattutto ci sono Fiorella e Dafne con la loro passione sempre alla ricerca del pezzo unico e pronte a coccolare il cliente.
Guardate con i vostri occhi: Art House Vintage | Bergamo